ORA! e la transizione ecologica dal basso: Assemblea aperta sabato 2 dicembre 2023

ORA! e la transizione ecologica dal basso: Assemblea aperta sabato 2 dicembre 2023

Vuoi partecipare? La giornata è aperta a tutte e tutti! Compila il form al seguente link per registrarti: https://forms.office.com/e/4amM3x4b62

Dove: Area Territoriale di Ricerca (CNR), via Gobetti 101, Bologna (capolinea bus 37 e 87)

Programma:

  • Intro e presentazione tavoli h10-11 (anche online)
  • Tavoli di lavoro h11-13
  • Plenaria finale h14.30-16.30 (anche online)

Premessa

Questa primavera, dopo l’alluvione della Romagna, ci siamo incontrate nell’Area Territoriale di Ricerca di Bologna per riflettere sui molteplici segnali della crisi eco-climatica in atto e su come attivarci, anche da lavoratrici e lavoratori della ricerca, per invertire la rotta. Da quella riflessione è nata ORA! – Officina della Ricerca per l’Ambiente e l’appello sulla crisi eco-climatica, supportato da oltre 1000 persone. L’appello è solo il punto di partenza: abbiamo la massima urgenza di un’azione concreta e collettiva.

Vogliamo dare il nostro contributo alle tante che già si sono messe in movimento, connettere e connetterci a pezzi di società e provare ad organizzare insieme una vera transizione ecologica dal basso. Come si traduce un appello in azione? Vorremmo capirlo insieme a voi, insieme a tutte le persone che ancora credono che si possa evitare il collasso eco-climatico e che un altro mondo di pacifiche convivenze sia possibile.

Lo scenario

La transizione ecologica pone degli interrogativi e delle necessità che non hanno precedenti storici; solo un ripensamento profondo del sistema economico e produttivo può cambiare le cose. Le timide aperture di una parte della politica verso qualche ammodernamento del sistema in chiave green hanno ampiamente dimostrato di non essere all’altezza dei problemi che si propongono di risolvere, perché lasciano intatta la sostanza, a partire dalla priorità della crescita e del profitto su tutto il resto. Non a caso, le tensioni geopolitiche e l’escalation di conflitti storici, dall’Ucraina alla Palestina, hanno rapidamente messo in secondo piano i discorsi “dall’alto” sulla transizione ecologica, rimettendo al centro la risorsa strategica per eccellenza – ovvero i combustibili fossili – e la ragione delle armi. Già intravediamo la direzione che si prospetta per il prossimo futuro e che molti in cuor loro hanno già accettato con cinica rassegnazione.

Di fronte a tutto questo, di fronte al realismo del “there is no alternative”, che porta ad accettare persino l’apocalisse eco-climatica (e della guerra globale), la risposta che riteniamo possibile è il coraggio di andare in direzione diametralmente opposta. Di immaginare “l’impossibile”, parlandone e dandogli consistenza, costruire dal piccolo e a partire dal nostro tempo e dalle nostre competenze un sistema alternativo, mentre attiviamo il freno d’emergenza di questa macchina infernale. Una mobilitazione diffusa e tenace, cosciente della sua enorme ambizione quanto della sua necessità, può mettere in fila i primi passi verso una via alternativa, per una storia diversa e, perché no, a lieto fine.

L’assemblea

Per questo, stiamo organizzando una giornata di confronto collettivo sabato 2 dicembre 2023 presso l’Area Territoriale di Ricerca di Bologna, per ragionare insieme su come attivarci ed intraprendere il cammino verso una transizione ecologica vera, radicale ed efficace. 

Obiettivi

Vorremmo capire insieme a tutte voi come muoverci da qui, in che modo esserci utili e come esserlo a chi già si è attivato, come restare in contatto, come far sì che tutto questo diventi non un contorno ma un elemento centrale delle nostre vite e del nostro modo di lavorare negli enti di ricerca e università. Al termine ci piacerebbe essere riuscite a mettere a fuoco diversi modi di procedere, percorsi di azione concreta sostenuti da persone fuori e dentro il mondo della ricerca, della formazione, del lavoro, dell’attivismo.

Organizzazione della giornata

Abbiamo pensato di organizzare la discussione in 4 tavoli paralleli, che confluiranno in una plenaria finale.

1 – Trasformazione ecologica e adattamento dei territori urbani e rurali

Il tema del territorio e del suo governo è centrale in un’ottica di trasformazione ecologica. Con l’espansione incontrollata dell’asfalto e del cemento, le città vivono l’esacerbarsi dei rischi dovuti al cambiamento climatico, mentre il verde è relegato a puro ornamento da togliere/mettere/spostare a piacimento. Una rivoluzione dello spazio urbano è necessaria anche per svincolarsi dal dominio delle auto e dalle emissioni connesse. D’altra parte, le campagne vedono continuamente crescere la pressione di agricoltura ed allevamento intensivi, legati alla grande distribuzione organizzata, responsabili di una parte consistente delle emissioni di gas serra. La questione urbana e rurale si incontrano nel tema del suolo, soffocato dall’asfalto da un lato, e sfruttato fino all’impoverimento ed all’alterazione dei suoi cicli fisiologici dall’altro.

2 – Costruire la transizione dal basso: dalle comunità energetiche alle comunità climatiche

Per promuovere una transizione ecologica radicale ed efficace è necessaria la partecipazione attiva e consapevole di ogni cittadino per una gestione condivisa e sostenibile delle risorse. Dalle comunità energetiche in cui cittadini/e, attività commerciali, amministrazioni pubbliche locali e imprese decidono di unire le proprie forze per produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale, alle comunità climatiche come laboratori per affrontare tutti i nodi ambientali, sociali e produttivi di una transizione ecologica dal basso. Approfondiremo questi temi con chi sta ponendo le basi per realizzare una comunità energetica e con le lavoratrici e i lavoratori che si stanno impegnando in prima persona per concretizzare una riconversione industriale sostenibile, dove l’unica risposta dall’alto è la chiusura e il licenziamento di massa. Tenere insieme queste due prospettive è fondamentale per provare davvero a ricostruire un tessuto economico locale ed ecologico.

3 – Come fermare la macchina delle emissioni: movimenti in difesa dell’ambiente e strategie comuni

Diversi sono gli approcci proposti dai movimenti ecologisti, tante le pratiche che sono state messe a terra. Senza avere la presunzione di chiudere in un’ora un dibattito decennale, vorremmo individuare posture e pratiche utili in questo momento particolare, nel contesto del nostro Paese, a partire dai nostri posti di vita e lavoro. In particolare, vorremmo capire come esserci utili a vicenda e che tipo di interazione positiva possiamo instaurare, convinte che questo sia il punto fondamentale per affinare le strategie e quindi rafforzare i movimenti ecologisti.

4 – Transizione ecologica: i ruoli dellə scienziatə

La separazione, per cultura e metodi, fra comunità scientifica e altre forme sociali mostra ormai tutti i suoi difetti e problemi, ma come superarla? Regge l’ideologia della neutralità dell’attività dellə scienziatə? Come costruire nuove relazioni fra scienziatə e comunità sociali considerando talenti (qualità, competizione-cooperazione), valori (equità, trasparenza, genere, ascolto-inclusione), interessi economici (forti e deboli), rapporti di potere (violenza e nonviolenza). Tanti e complessi argomenti: obiettivo minimo del tavolo, presentare storie, proposte e piste di lavoro per sperimentare in concreto e praticare soluzioni.

I commenti sono chiusi.